Il cuore come metafora, come immagine, come specchio della conoscenza emozionale al quale si giunge sulla scia della intuizione, così diversa dalla conoscenza razionale.

Le ragioni del cuore.

La psichiatria come maestra di vita che muovendo dal cuore diventa sorgente di conoscenze; psichiatria nella sua dimensione relazionale e fenomenologica; psichiatria come dialogo senza fine con la solitudine, con la follia nel suo mistero nelle sue inquietanti domande sul senso del vivere e del morire.

La psichiatria è una disciplina che si confronta con gli arcipelaghi sconfinati delle emozioni malate e non malate, che ne costituiscono l’elettiva area tematica.

Bisogna che ci immedesimiamo nella vita interiore degli altri, che ci affidiamo ai vascelli fragili e ardenti della conoscenza intuitiva; se non facciamo così non coglieremo mai fino in fondo il senso del dolore, della sofferenza, dell’andamento fluido e talora inafferrabile delle emozioni che sono in noi e negli altri.

Meglio sfuggire ai sortilegi mondani di una psichiatria che sia solo farmacologica e a scendere nella nostra interiorità e non dimenticare la fragilità. Non è facile seguire questo cammino ma la psichiatria della interiorità lo consente: la psichiatria come scienza umana, scienza degli stati d'animo, della memoria emozionale e non solo scienza naturale.

Quando la follia è in noi c'è sempre una ferita che sanguina: la ferita delle emozioni, una ferita nel modo con cui entriamo in contatto con gli altri e con il mondo; non ci sono disturbi dell'intelligenza.

Bisogna andare alla ricerca con le antenne fragili e mobilissime della intuizione: un continuo silenzioso educarsi a fare rinascere le emozioni e la capacità di intuire.

Andiamo a distinguere il concetto di tempo interiore, soggettivo, vissuto, dal tempo dell'orologio. Cerchiamo di capire quanta attenzione si volge verso il passato, il presente oppure il futuro. L’attenzione a queste diverse modalità di sentire il tempo aiuta a capire meglio le emozioni. Il tempo interiore cambia in ciascuno di noi e cambia quando cambiano le nostre emozioni; la percezione del tempo interiore cambia in alcune condizioni di sofferenza.

C'è chi non ha più futuro e vive nel passato in una condizione di solitudine; il tempo non scorre con la fluidità e la rapidità che ci sono nella vita normale, ma con una particolare lentezza, come nella noia.


Sensazione di vivere a pieno solo nel passato non nel presente dove si vive una dissolvenza.

Alcuni filosofi come Nietzsche hanno detto molto su cos'è il cuore in questo senso metaforico e l'hanno intrecciata con quel concetto che possiamo indicare come la parola coraggio: chi ha cuore non conosce la paura, soggioga la paura, guarda nel barato ma con orgoglio, con occhi da aquila, con artigli d’aquila.

a graffia il barrato questi ha coraggio

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