Fare parte delle mie ricerche oggi il tema della speranza. Certo si parla molto di speranza e in contesti molto diversi tra loro, talora confondendola con l'ottimismo che nulla ha che fare con essa. Gli infiniti cambiamenti della speranza, le sue luci e le sue penombre, le sue ascensioni e le sue discese, i suoi bagliori e suoi silenzi. L’esperienza di Maria Teresa ci dice che nella malinconia la solitudine e la disperazione sono l'una legata all'altra.

A mano mano che la malinconia si attenua la solitudine si converte in comunione e la disperazione in speranza. Nella disperazione il tempo non passa mai: il tempo come prigione. Nella speranza invece Il tempo scorre senza fine dal passato al futuro; il tempo come apertura.

In Maria Teresa la svolta è inattesa, improvvisa: “ Ieri mi sentivo dentro una speranza non motivata. Prima pensavo di non poter sperare se non in una speranza determinata; ieri improvvisamente è nata nel cuore una diversa speranza. Era bello, benchè sia durato poco, oggi non c'è questa speranza, conteneva un sacco di cose… anche il futuro che era vita. Non è facile convertire in parole quello che sento; il futuro prima mi spaventava, lo vedevo come una ripetizione del presente; ieri non avvertivo questo senso negativo, non mi proponevo mete da raggiungere. Mi sembrava di poter credere nel futuro, la situazione aperta. La speranza era come una nuova vita.”

Le malattie, quelle che chiamiamo così, sono influenzate da 1000 ruscelli emozionali e sociali, mai sapendo bene In quale misura i farmaci agiscano e quale importanza abbiano nella cura le parole.

Considerare la relazione terapeutica in psichiatria come una questione essenzialmente tecnica di conoscenze farmacologiche e di esperienza significa ripetere in modi aggiornati quelle che sono state le esperienze avvenute nei manicomi italiani, in cui l'introduzione dei farmaci antidepressivi ansiolitici e antipsicotici non cambiava i modelli di cura, che continuavano a non avere nulla di terapeutico.

Non si entra in dialogo con le ombre dolorose, se non si crea una comunità di ascolto e di dialogo fra chi cura e chi è curato, fondata sulla logica del cuore, accompagnata dalla conoscenza della storia della vita. Lo sguardo della psichiatria non può non essere animato dalla gentilezza e dal coraggio della tenerezza.


Ci sono poesie intessute da una malinconia e di una grazia ferite che nulla indicano di patologico, come questa:

La verde estate è così lieve ormai, cristallino il tuo volto, sono morti a sera i fiori dello stagno. Il grido atterrito di un merlo, vana speranza della vita, in casa la rondine già prepara il suo viaggio e il sole che affonda dietro il colle già invita la notte al corso delle stelle, calma di villaggi risuonano intorno nei boschi deserti. cuore chinati ora innamorato su di lei che quieta dorme, la verde estate è così lieve ormai e rintocca il passo dello straniero nella argentea notte, ohh ricordasse un azzurro animale sul sentiero, l'armonia dei suoi anni spirituali.


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