Pensieri...


E allora ecco i miei pensieri…….
Cosa fare di fronte a persone sofferenti?
Mettersi in gioco con umiltà, mettendo in conto che si può fallire, accettando pure di sbagliare strada e di rimetterla in discussione se non porta risultati o se addirittura può essere controproducente, cercare di non avere troppi programmi da manuali diagnostici, tenere soprattutto conto delle differenze di ogni persona sofferente, alla sensibilità e personalità di ognuno, ai propri sintomi, alle proprie paure e difficoltà.
Non restare ancorati ai propri schemi di riferimento ma focalizzarsi sull’altro e sulle sue capacità, fare emergere le risorse di ognuno, dalle più semplici e banali a quelle più complesse, aprire la strada all’incontro e allo scambio costruttivo seppur estremamente faticoso e incerto tra emozioni forti e contrastanti.
Una considerazione che ho sempre fatto è quella di considerare il proprio medico (psichiatra o psicologo) come una persona che comunque è costretta, con la sofferenza di chi gli sta davanti, a prendere contatto delle sue fragilità, delle sue paure, della sua rabbia, ma anche della capacità di riuscire a gestirle e rielaborarle in modo da poter consentire al paziente di sentirsi protetto, sicuro.
Impegno, sforzo, dignità, insegnare e imparare da ambo le parti, con fiducia e abbandono, uno scambio reciproco, un’alleanza, una relazione.
Una convivenza reciproca dove non c’è pericolo ma risorse, da ascoltare, salvaguardare e gestire amorevolmente.

Mariateresa

Commenti

  1. "...uno scambio reciproco, un’alleanza, una relazione." : bella l idea della relazione con le figure d'aiuto come di un'alleanza !
    Leila

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